Quando leggo i commenti delle persone che si approcciano alla separazione o che lo sono da tempo mi rattrista sempre molto scoprire che sono bloccate dentro il rancore o l’idea del fallimento e che non riescano ad uscirne.

Trovo sia davvero un peccato che non abbiano trovato il modo di elaborare la separazione e di andare avanti.

Io oggi compio 41 anni, vivo con mia figlia, che a gennaio ne compirà 6, e con la nostra gattina giovanissima di circa 7 mesi.

Mi ritengo una donna serena ed equilibrata, in cammino.

Per alcuni, potrei essere il tipo di donna da compatire:

“Ma come fai ad essere felice vivendo sola?”

“Come mai non ti sei ricostruita una famiglia? Hai già 41 anni quando pensi di farlo?”

“Forse era meglio rimanere insieme al padre di tua figlia, sarebbe stato più semplice e ora non saresti sola.”

La società, la cultura italiana e i pregiudizi sulla separazione, soprattutto quando ci sono dei figli, portano le persone a credere e dare quasi per certo che una donna che vive sola non sia serena e felice.

Risulta sempre molto più facile e veloce permettersi di giudicare la situazione altrui, mentre è  molto più complesso guardare verso se stessi scoprendo ciò che non sta funzionando e che ci rende infelici.

Questo perché se lo iniziamo a vedere dobbiamo anche entrarci ed è estremamente faticoso, non tutti ne hanno il coraggio e gli strumenti.

Come si fa a rinascere dopo una separazione?

Io oggi compio 41 anni e sono una donna serena. Non mi sento arrivata, ma sono in cammino. Un cammino che ho iniziato proprio dopo la separazione. Te ne parlo nell’articolo “Come ho affrontato l’elaborazione della mia separazione.”

Da dove si parte per capire in che direzione andare? Da se stessi.

Siamo individui prima che parte di un nucleo familiare. Prima inizieremo a prenderci cura di noi come individui prima riusciremo a creare o ritrovare il nostro posto nel mondo.

Spesso lavoro con persone che non sanno nemmeno più come ci sono arrivate a quello che hanno. Non capiscono come mai sia andato bene fino a poco tempo fa e ora ci stanno malissimo ed hanno l’inferno dentro.

Sicuramente è giusto capire come ci siamo arrivati e come mai ora non ci troviamo più, ma ad un certo punto va anche guardato in che direzione andare.

Se rimaniamo sempre e solo in quello che avremmo potuto fare diversamente in realtà non miglioriamo nulla del nostro presente, anzi!

Diventiamo un pò come dei criceti che girano nella ruota senza arrivare mai da nessuna parte.

Da quel circolo vizioso di pensieri faticosi e frustranti si può uscire e direzionare le nostre energie verso qualcosa che sia utile a noi e di conseguenza a tutte le persone che ci circondano.

Ricordiamo che stare bene non è egoistico, è sano e funzionale.
Se anche una sola persona non è serena e soddisfatta la famiglia ne paga le conseguenze.

E no, non venitemi a dire che gli altri non se ne accorgono perché lo tenete per voi.
Al massimo può succedere che gli altri non cerchino di cambiare le cose, anzi magari remano proprio per cercare di modificare  nulla perché sarebbe ignoto e ciò che non si conosce fa paura. Meglio rimanere esattamente dove si è che almeno si sa cosa aspettarsi.

Come si fa ad essere una mamma separata serena e felice?

A mio avviso ci deve essere tanta voglia di guardare la vita in modo diverso da come ci hanno insegnato e trovare il proprio speciale e unico modo per esserlo.

Non esiste un modo adatto a tutti e se tu non ti senti bene in quello che ti sei costruita fino ad ora non sei sbagliata e nemmeno l’unica, credimi.

Datti l’opportunità di capire con calma e senza giudizi esterni o interni.

Vale sempre la pena diventare consapevoli, ci rende più liberi.

Se hai domande o riflessioni mi trovi suoi social oppure puoi commentare qui sotto.

A presto

Benedetta

Non sai da dove partire per riprendere in mano la tua vita?

Puoi iniziare leggendo il libro che ho scritto insieme ad una psicoterapeuta.

“La separazione non è un fallimento”

Oppure puoi andare a cercare tra le risorse gratuite che ho pensato proprio per chi sente il bisogno di cambiare qualcosa.