Ci scontriamo con questa parola giornalmente. Spesso leggendo frasette acchiappa like come “essere un bravo genitore”.

Ma essere genitore che cosa significa per noi?

Ognuno di noi mette qualcosa di diverso dentro questa parola così importante e a volte anche ingombrante.

Ma forse bisognerebbe per prima cosa partire dal ruolo che abbiamo nei confronti dei nostri figli: siamo la loro guida, l’esempio, il loro porto sicuro (penso si potrebbe andare avanti all’infinito rispetto a tutto quello che siamo).

In questo articolo voglio soffermarmi sul fatto che senza ombra di dubbio siamo un esempio per loro.

L’esempio si porta avanti soprattutto con le azioni, con il mostrare quello che, noi per primi, vorremmo per loro.

E cosa potrebbe mai volere un genitore per il proprio figlio?

Forse la parola che sintetizza tutto è: felicità

mamma separata

Ogni genitore vuole che i propri figli siano felici, sereni e che abbiano gli strumenti necessari per stare al mondo.

Sono tante cose e anche parecchio difficili da insegnare.

Sai perchè? Perchè i primi che dovremmo imparare siamo proprio noi.

Prova a domandarti su quante cose hai dovuto lavorare per essere più sicura, avere stima di te stessa, per essere felice o per lo meno serena, equilibrata, soddisfatta….(scusate metto la femminile, ma riguarda anche gli uomini chiaramente).

figlia di genitori separati

Eppure c’è ancora troppo forte il rimbombo di una genitorialità dove il sacrificio personale è la prima cosa e a volte l’unica importante, dove un genitore si deve immolare per rendere il figlio felice.

Ma se i figli imparano soprattutto da quello che vedono, cosa imparerebbero se vedessero un genitore che rinuncia a se stesso/a per il suo bene?

Che si dovrà, a sua volta, sacrificare, che verrà sempre all’ultimo posto, che dovrà rinunciare a se stesso per gli altri.

In questo circolo vizioso ci sono caduta pure io, forse proprio perchè è quello che ho visto a mia volta come figlia, forse perchè è quello che si sente in giro.

Il circolo però l’ho rotto tempo fa e mi sono resa conto che dovevo lavorare su moltissime cose a livello personale, perché,  per mia figlia, volevo molto molto di più.

Voglio che si senta libera di essere esattamente chi è e soprattutto che tuteli se stessa e si metta al primo posto (sempre con il rispetto degli altri) per essere, per quanto possibile, felice a modo suo.

Se ti interessa il tema della genitorialità trovi qui altri articoli:

“Il genitore “migliore” nelle famiglie separate.

“Il diritto alla bigenitorialità”

Se fatichi e prenderti del tempo per te, ti consiglio la lettura di questo articolo dove racconto cosa ha significato per me prendermi questa “vacanza”

“Mamma single: la mia esperienza all’Etna Therapy”